House organ, esistono ancora?
Nati come risposta alle esigenze di comunicazione interna per aziende ed enti di grandi dimensioni, gli house organ hanno l’obiettivo di mantenere i contatti tra le componenti aziendali, di informare i dipendenti sull’andamento e le strategie e di creare un sentire comune.
Che cos’è un house organ?
Le riviste aziendali hanno una storia piuttosto lunga e sono apparse sotto forma di giornali stampati per evolvere successivamente, almeno in alcuni casi, sia nel mezzo sia nell’audience di riferimento. Dunque in circolazione si trovano numerosi house organ. Ma perché le aziende ritengono di avere la necessità di un simile strumento per completare le proprie strategie di comunicazione?
Il dizionario online Treccani definisce l’house organ come “periodico pubblicato da un’azienda per informare il proprio personale”. Essenziale e stringata, questa definizione è ripresa da Wikipedia che sottolinea come l’argomento principale di un periodico aziendale sia l’azienda stessa. Inoltre, ne esistono due tipologie: quelli che si occupano di comunicazione interna e quelli che si rivolgono all’esterno, maggiormente tesi allo sviluppo dell’azienda sul mercato. Con una veste grafica spesso molto simile a quella dei magazine che si acquistano in edicola, l’house organ rappresenta dunque la voce dell’azienda e contribuisce al consolidamento dell’identità aziendale, alla trasmissione della cultura d’impresa verso tutte le componenti aziendali, ma può anche svolgere un interessante ruolo di storytelling coinvolgendo clienti, rivenditori, partner commerciali e altre figure esterne.
Non per vendere ma per conoscere e condividere
Quando si decide di pubblicare un house organ bisogna considerare che non lo si fa per vendere, non ci devono essere intenti commerciali e il tono di voce dei contenuti ne terrà conto. Nella comunicazione interna l’intento principale deve essere lo sviluppo del senso di appartenenza a un’organizzazione, tanto più se grande e articolata, magari tra Paesi e continenti diversi.
Con l’avvento dei media digitali e l’apertura delle aziende alle piattaforme social, molti house organ si sono trasformati (quando non sono direttamente nati) in un formato adatto alla spedizione via mail o accessibile dal web. Le riviste aziendali digitali sono sicuramente più flessibili e immediate, poiché annullano i tempi tecnici di stampa e spedizione, però la versione cartacea rimane un plus in termini di prestigio.
In ogni caso, i profili social aziendali sono diventati un’ottima cassa di risonanza per il prodotto house organ e i suoi contenuti, che possono essere veicolati rapidamente e offrire spunti di discussione.
Di che cosa si parla in un house organ?
Gli argomenti possono essere vari e devono essere trattati avendo ben presente che il lettore/destinatario è già inserito nell’azienda e nei suoi meccanismi. Si va dall’annuncio di nuovi prodotti e servizi offerti alla clientela alle innovazioni tecnologiche apportate alle fasi produttive, sintomatiche di piccoli e grandi investimenti effettuati per mantenere l’azienda competitiva o per rilanciarne il posizionamento nel settore di attività. Poi si possono divulgare notizie di premi e riconoscimenti raggiunti dall’azienda o da uno dei suoi prodotti, oltre a certificazioni e altri traguardi degni di nota come azioni di responsabilità sociale verso il territorio, l’ambiente, le persone.
Spazio anche a comunicazioni e riflessioni scritte in prima persona dalla dirigenza, che possono riguardare gli scenari economici all’interno del quale ci si muove e che condizionano le scelte produttive o le logiche commerciali. E poi nuove collaborazioni, convenzioni, eventi piccoli e grandi, locali e globali. Storie di dipendenti o di clienti che possono essere d’ispirazione o comunque un arricchimento umano e professionale.
Mi serve! Ma chi lo scrive?
Per realizzare un house organ efficace, interessante e coinvolgente, le competenze giornalistiche sono fondamentali. Dall’affiancamento nella fase di sviluppo del progetto grafico alla definizione della linea editoriale e del timone (la scaletta dei contenuti) per ogni singolo numero, fino alla scrittura degli articoli, l’occhio e l’esperienza di chi tratta notizie per mestiere può fare la differenza. Nulla toglie poi che alcune componenti aziendali possano essere direttamente coinvolte nella produzione del magazine, acquisendo nuove competenze e trovando una vetrina più efficace per valorizzare il proprio ruolo.
Alcune caratteristiche, a partire dalla periodicità, possono inoltre configurare il prodotto come una testata giornalistica che, pertanto, dovrà essere registrata presso il Tribunale e necessiterà di un direttore responsabile iscritto all’Albo dei Giornalisti.
Se pensi che la tua azienda abbia bisogno di un house organ oppure se il tuo progetto di rivista aziendale giace in un cassetto tra le ragnatele ormai da troppo tempo, lo staff di Three Studio Comunicazione, composto da giornalisti, può aiutarti con competenza e professionalità. Contattaci e parliamone.