WEB vs CARTA: vince l’integrazione

Quale mezzo premia davvero nella comunicazione? Dipende dal messaggio, dal pubblico, dagli obiettivi. Scopri perché un approccio integrato — che combina stampa tradizionale e digitale — può massimizzare autorevolezza, reach ed efficacia.
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Come equilibristi su un filo sottile, oggi gli strateghi della comunicazione lavorano considerando pregi e difetti di una varietà di media, online e offline. Da un lato la credibilità, la profondità e l’impatto emotivo di giornali, riviste e periodici stampati su carta, dall’altro la velocità, la misurabilità e la scalabilità del web. Nel mezzo, falsi miti come il “tanto non legge più nessuno” e una serie di dati che raccontano gusti e abitudini del pubblico, in continua evoluzione.

Punti di forza a confronto

Consideriamo rapidamente i vantaggi della carta (stampa tradizionale, riviste, periodici):

  • Esperienza tattile, impatto emotivo, memorabilità
  • Credibilità percepita più elevata
  • Ideale per contenuti lunghi, approfonditi
  • Poche distrazioni, maggiore focalizzazione su lettura e riflessione

e i vantaggi del Web:

  • Costi minori, scalabilità
  • Tracciabilità (metriche, analytics, ecc.)
  • Profilazione dettagliata del pubblico (età, area, interessi, ecc.)
  • Tempestività, aggiornamenti in tempo reale

Una strategia di comunicazione efficace parte sempre dal target – studia i comportamenti, le abitudini di fruizione dei media, le aspettative del pubblico che intendiamo raggiungere – e dagli obiettivi – brand awareness, conversione, fidelizzazione, credibilità ecc. Sulla base di questi elementi si decide quali mezzi di comunicazione includere nel mix. Dunque raramente è “l’uno o l’altro”, ma “entrambi”.

Ma il pregio maggiore di uno storytelling creato ad arte è conquistare l’attenzione, stimolare il desiderio di approfondire, di entrare in contatto con una determinata materia, un servizio o un prodotto. Anche perché oggi dobbiamo confrontarci con un pubblico estremamente selettivo e capace di riconoscere messaggi falsi o ingannevoli, vuoti e privi di reale significato, volti unicamente a fare cassa.

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Cosa dicono le ricerche italiane

Secondo AGCOM (Osservatorio annuale sul sistema dell’informazione, 2025), internet è diventato il primo mezzo d’informazione per gli italiani, superando la televisione. Il 50,5% degli utenti iscritti almeno a un social network dichiara di venire a conoscenza di notizie tramite i social prima che da altri mezzi.

Ma la fiducia nei social media è bassa, con il 30% della popolazione che dubita dell’affidabilità di queste fonti. Televisione, radio e carta stampata mantengono una maggiore credibilità. Infatti, circa un quarto degli intervistati si informa regolarmente anche tramite il sito, l’app o la digital edition di quotidiani e riviste. 

Se guardiamo il settore pubblicitario, il rapporto dell’Osservatorio Internet Media – Politecnico di Milano indica che nel 2025 gli investimenti pubblicitari su Internet superano il 50% del totale. Il formato video è trainante. Anche il fenomeno del Retail Media sta crescendo in Italia e, contemporaneamente, cambiando le regole del gioco.

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Sfide, criticità e raccomandazioni

Questo cocktail sempre più complesso di mezzi, ecosistemi e piattaforme impone un grosso sforzo di misurazione (certamente più affidabile nel caso del web). Oltre le metriche di base, diventa necessaria la diffusione della cultura analitica per interpretare i dati, al fine di massimizzare il rendimento degli investimenti.

Parlando di costi reali, la carta richiede un maggiore impegno economico legato sia alla filiera di produzione sia alla distribuzione, ma anche il digitale ha dei costi per la creazione, la gestione dei contenuti e l’advertising. Da sottolineare, sempre, l’indispensabile adattamento del messaggio tra media, supporti e piattaforme che richiede di prestare attenzione alla coerenza.

C’è poi, sempre più presente, l’elemento della sostenibilità. Nell’ambito dei prodotti cartacei significa, per esempio, utilizzare una materia prima riciclata e inchiostri sostenibili, mentre, per i media digitali, l’impatto energetico e la trasparenza nell’uso dei dati. 

Detto questo, la pratica ci spinge verso l’integrazione consapevole. Il vasto e multiforme mondo digitale è la perfetta cassa di risonanza per i prodotti cartacei. Campagne di brand building, approfondimenti e storytelling affidati a riviste stampate possono integrare link e codici QR che rimandano al Web per monitorare risposte e interazioni. E poi ci sono strumenti come le newsletter che si prestano, per natura, ad ospitare contenuti cross-media richiamando articoli dalla stampa accanto a video, podcast o altre pubblicazioni digitali.

Volete scoprire quale media-cocktail è il più efficace per la vostra attività? Contattaci!